In un recente sviluppo che ha colpito il nostro paese è stato imposto un divieto di balneazione lungo il tratto di litorale antistante a viale Florio per l’arrivo dell’alga tossica.
Questa misura drastica è stata adottata in seguito alla rilevazione da parte dell’ARPA di un’elevata concentrazione di Ostreopsis ovata, una microalga tossica che rappresenta una minaccia sia per l’ecosistema marino sia per la salute umana.
Andiamo a scoprire qualcosa più nel particolare.
Alga tossica rinvenuta in mare, scatta il divieto di balneazione
L’Ostreopsis ovata è una microalga unicellulare bentonica, originaria del mare del Giappone e caratteristica delle zone tropicali e subtropicali. La sua presenza nei mari italiani è indice del fenomeno della tropicalizzazione del Mediterraneo, accelerato dal riscaldamento globale. Quest’alga si riproduce in condizioni di temperature elevate e scarsa circolazione idrica, portando alla formazione di fioriture nocive. Il contatto diretto con questa alga può causare congiuntivite e dermatite, mentre l’inalazione delle tossine da essa prodotte provoca disturbi respiratori quali tosse, nausea e cefalea.
Le conseguenze della proliferazione dell’Ostreopsis ovata vanno oltre i rischi per la salute umana. La decomposizione delle alghe in grandi quantità ha un impatto devastante sulla fauna marina locale, causando morie tra pesci, ricci di mare e stelle marine. Questi eventi non solo danneggiano la biodiversità ma hanno anche ripercussioni economiche significative sul settore della pesca e sul turismo balneare nelle aree colpite.
Per fronteggiare questa emergenza ambientale sono stati attivati protocolli specifici da parte delle ARPA regionali che prevedono campionamenti giornalieri durante i mesi estivi. L’allerta scatta quando le concentrazioni dell’alga superano le 10.000 cellule per litro nella colonna d’acqua; il divieto di balneazione viene invece imposto al raggiungimento dei 30.000 cellule per litro come stabilito dalla normativa nazionale. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha elaborato linee guida dettagliate per gestire il rischio associato alle fioriture nocive dell’Ostreopsis ovata lungo le coste italiane.
Il caso specifico del divieto a Sferrocavallo rimarrà in vigore fino a quando nuove analisi confermeranno il ritorno dei livelli dell’alga entro limiti sicuri per la salute pubblica. Le autorità locali sono impegnate nel monitoraggio continuativo della situazione al fine di garantire la sicurezza dei bagnanti e preservare l’integrità degli habitat marini locali.