Giuseppe Cruciani, noto giornalista e conduttore de La Zanzara, ha recentemente rivelato di aver avuto un’attrazione per un uomo durante le serate del Muccassassina a Roma, evento iconico organizzato da Vladimir Luxuria.
“Mi piacevano le serate del Muccassassina… una sera ho avuto un’attrazione per un tipo alla Freddie Mercury”, ha confessato Cruciani.
Tuttavia, nonostante l’avvicinamento, l’incontro non si è concretizzato. Questa confessione arriva inaspettata soprattutto considerando le precedenti dichiarazioni di Cruciani sul mondo LGBT+, che lui stesso ha definito come una “catalogazione aberrante”.
Nel corso della stessa intervista, Cruciani ha parlato anche delle sue scelte politiche e della sua ammirazione per Roberto Vannacci, esprimendo apprezzamento per la sua libertà di pensiero nonostante non condivida tutte le sue opinioni.
Il giornalista ha rivelato di aver votato Vannacci alle ultime elezioni Europee, preferendolo ad altri candidati grazie alla sua capacità di resistere alle etichette imposte dagli avversari politici.
Questo articolo offre uno spaccato sulla complessità delle posizioni pubbliche riguardanti tematiche sensibili come quelle LGBT+, mostrando come figure mediatiche possano evolvere o rivelare aspetti sorprendenti della loro personalità o esperienza personale.
Cruciani e quelle dichiarazioni sull’attrazione verso gli uomini
Le dichiarazioni di Cruciani hanno scatenato reazioni contrastanti sui social media e tra i diretti interessati. Vladimir Luxuria non ha tardato a rispondere alle parole del giornalista con una critica pungente su X (precedentemente noto come Twitter), mettendo in dubbio la sincerità delle sue parole e criticando la sua decisione di votare per Vannacci.
La discussione tra i due si è intensificata con scambi diretti che hanno evidenziato divergenze profonde sulle questioni legate alla comunità LGBTQI+.
Nonostante le accuse ricorrenti di omofobia dovute al suo linguaggio spesso provocatorio e poco inclusivo, Cruciani tiene a precisare il suo sostegno verso diritti quali le adozioni gay, l’utero in affitto e il matrimonio omosessuale equiparabile a quello eterosessuale.
Il conduttore rivendica il diritto all’utilizzo libero del linguaggio: “Il fatto che qualcuno possa sentirsi offeso non è un motivo per vietare una parola”, sostiene fermamente.