La teoria di Bohm prende consensi La teoria di Bohm prende consensi

E se Bohm con la sua teoria dell’universo avesse ragione?

Teorie cosmologiche e complottistiche, astrali e massoniche. E se alla fine David Bohm avesse ragione sulla sua teoria sull’universo?

Con cognizione di causa e non, ognuno la vede un po’ a modo suo sull’universo e i suoi mister. Teorie cosmologiche e complottistiche, astrali e massoniche, chi più ne ha, più ne metta. Al di là di quel che pensa su alieni, rapimenti, parte animica e altre suggestive ipotesi, c’è la teoria di Bohm che sta raccogliendo sempre più ampi consensi. La sua interpretazione non pare del tutto campata per aria.

Nel suo libro Universo, mente e materia, il fisico e filosofo statunitense naturalizzato brasiliano teorizza l’esistenza nell’universo di un ordine implicito (che noi non possiamo percepire) e un esplicito come risultato dell’interpretazione che il nostro cervello. Nel primo caso Bohm parla espressamente di ologramma, non come immagine statica, ma di Olomovimento, termine da lui stesso creato.

Dopo l’esperimento sulla correlazione quantistica di Aspect del 1982, in cui fu verificato il teorema di Bell, rivelando una comunicazione istantanea a distanza fra fotoni, Bohm, che si era già confrontato con lo stesso problema durante la sua riformulazione del paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen, ribadì che non esisteva alcuna propagazione di segnale a velocità superiori a quella della luce, ma si trattava di un fenomeno non riconducibile a una misurazione spazio-temporale.

Bohm, tra Olomovimento e tutto è uno

Il legame tra fotoni generati da una medesima particella sarebbe dovuto all’ordine implicito, nel quale ogni particella non è separata o “autonoma”, ma fa parte di un ordine atemporale e aspaziale universale, l’Olomovimento, il cui modello matematico implica un insieme di variabili nascoste. “Dobbiamo imparare a osservare qualsiasi cosa come parte di un’Indivisa Interezza“. E se davvero fosse così?

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