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Top 10 Cars 2010: Tecnologia fa (spesso) rima con Ecologia.

Come di consueto nell’edizione di aprile/maggio della rivista Spectrum dell’IEEE, la rivista degli associati all’“istituto degli ingegneri elettronici ed elettrici”.

Detentore di numerosi standard (fra cui molti presenti nei vostri computer) e aggregatore di punta per i protagonisti dell’innovazione tecnologica, viene redatto un report delle più interessanti innovazioni nel mondo dell’automobile a seguito del Salone di Detroit.

L’edizione di quest’anno è stata emozionalmente molto sentita, dopo la tragica morte di 3 ingegneri della Tesla Motor (casa automobilistica nota per il Tesla Roadster, innovativa macchina sportiva elettrica) a bordo di un aeroplano a Febbraio era importante rimarcare il lutto e mostrare come il mondo automobilistico e la categoria abbia fatto tesoro delle innovazioni da loro portate.

Le 10 auto più tecnologiche del 2010 (molte delle quali però usciranno nel 2011) sono state selezionate in risposta ai criteri di innovazione che nel nuovo millennio automobilistico oramai si rivolgono in modo speciale all’ecologia e l’ottimizzazione dei consumi energetici.

10) Honda CR-Z

Fino a ora le auto ibride consistono totalmente in impacciate auto da padre di famiglia o ingombranti SUV (ironico il marketing che utilizza l’ecologia per spingere l’acquisto di un veicolo pesante 4 tonnellate). Un’auto più pepata, inforcabile da un giovane, non era ancora stata prevista ritenendo insufficiente la fetta di Mercato. La stessa Honda Civic Hybrid era una versione berlinotta e 4 porte dell’avveneristica Civic VIII.

La CR-Z, chiamata così per ricordare la CR-X, auto nota e ricordata nel cuore degli appassionati per le spettacolari performance ma che riusciva a contenere i consumi abbattendo diversi record dell’epoca, si propone di soddisfare quella fetta di appassionati dei motori e convinti ecologisti che tuttavia non vogliono figurare come uno sfigato al primo appuntamento imitando Wilson di Dr. House.

9) Nissan Leaf

Con questo modello Nissan si propone di vendere auto completamente elettriche per l’uomo comune credendo nel loro successo a medio termine (secondo i loro studi il 10% delle auto sarà completamente elettrico nel 2020). Compreso nel prezzo dell’auto (non ancora rilasciato ufficialmente) ci sarà il montaggio da parte di un tecnico di un caricatore nel proprio garage e Nissan stessa ha sovvenzionato l’apertura di nuove stazioni di servizio negli Stati Uniti e dotato la Leaf di un navigatore con le informazioni sulle loro località. Questo passo è stato permesso dall’innovativa batteria al Manganato di Litio.

Le tradizionali batterie agli ioni di litio sono minuscoli cilindretti che intrappolano l’aria utilizzandola come dielettrico come fossero milioni di minuscole pile messe in parallelo. Questo sistema, seppur efficiente, scalda molto in fase di carica e scarica e necessita di ventilazione ausiliaria durante l’utilizzo (riducendo l’efficienza) e rallenta estremamente le operazioni di ricarica. La batteria Nissan invece consiste in fogli di Manganato di Litio e Grafite, permettendo dimensioni molto compatte (la batteria da 24kWh è stipata sotto i sedili!), maggiore potenza erogata, libertà in fase di progetto, e ricariche più rapide (mezz’ora per una ricarica all’80%).

8 ) Aptera 2E

Un’auto che sembra uscita da un serial ambientato nel 2030. 3 Ruote di cui le due sterzanti loggiate esteriormente garantiscono la stabilità, la forma a goccia permette un coefficiente di attrito circa dimezzato rispetto a qualsiasi altra automobile in produzione, imponendo quindi la metà della resistenza, e dei consumi, a parità di velocità e peso (che è di soli 800kg).

Alimentata da 75 Kw di potenza (100 Cv) grazie alla coppia generata dal motore elettrico offre spunti sportivi alla guida giornaliera; la batteria di 20Kwh e la forma aerodinamica promettono 100 miglia (160km) di autonomia (anche se dipenderà MOLTO dal tipo di guida). La Aptera, annunciata e smentita più volte, dovrebbe uscire entro il 2011, sicuramente non un auto di Mainstream (puntano, ottimisticamente, a 4000 unità vendute entro il 2012), ma indubbiamente un’innovazione.

7) BMW X6 M

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BMW X6 M (Phme.it)

BMW M è la divisione sportiva della BMW che modifica telaio e motore delle serie tradizionali per produrre supersportive di lusso. Non so voi ma non pensavo avrebbero mai toccato un gigantesco SUV per produrre un mostro capace di rompere record di velocità con uno chassis da svariate tonnellate ma eccolo qua. 2300kg e 408 kW (547 CV), 7000 giri al minuto, doppio turbo per il V-8 più compatto della storia riescono a fornire l’accelerazione da superspotiva che si chiede alle serie M: da 0 a 100km/h in 4.7, più veloce di una M3!

In questo l’ecologia c’entra ben poco (i consumi si attestano attorno ai 7km/l in tracciato misto), ma il motore segna una nuova tappa nella storia dell’ingegneria meccanica e impossibile negare che anche questa sia innovazione.

6) Fiat Nuova 500

Verso la fine dell’anno Fiat presenterà sulla 500 un nuovo approccio nel campo dei Diesel. Dopo il Common Rail (di applicazione Fiat sulle autovetture), il Multijet, gli ingegneri Fiat Diesel ne presentano un’altra delle loro: il SGE, Small Gasoline Engine.

Di soli 900 cc includerà diverse innovazioni volte a ridurre i consumi in città, come lo spegnimento automatico in sosta, permesso dai tempi di avvio rapidi del motore a valvole a tempo e MultiAir che gestisce l’aria tramite un sistema elettromeccanico grazie a un solenoide (più o meno come le casse dello stereo). Ne verrà proposta anche una versione a 78 kW (105CV).

5) Volkswagen Up Lite

Un’idea che Volkswagen carezza da anni con diversi prototipi sull’argomento è la costruzione di un’auto che possa consumare 3 litri per 100km senza rinunce sull’abitabilità e le performance. La Up Light è la consacrazione di questa idea che sarà commercializzata per il 2012. Come al solito per la casa tedesca il concetto è semplice ma efficace: rendere l’auto più piccola e leggera possibile, utilizzare un motore diesel come base integrato a un motore elettrico che ricicli parte dell’energia dissipata. Nei suoi 3.8 metri (più di una Yaris) potrà ospitare 4 adulti in modo relativamente comodo ma i suoi 700kg, permessi dalla costruzione in alluminio, carbonio e addirittura con parti in lega di magnesio, garantiranno una elevata efficienza.

Ovviamente anche l’aerodinamica è ottimizzata, rimuovendo addirittura gli specchietti retrovisori e sostituendoli con piccole telecamere e schermi nell’abitacolo. Il motore diesel eroga 38kW (51CV) che grazie alla legerezza e aerodinamicità sono sufficienti per spingere l’auto a 160km/h in autobahn, mentre il piccolo generatore elettrico da 10kW (13CV) accoppiato riesce ad erogare la coppia necessaria a fornire lo spunto cittadino per una guida brillante e portare l’automobile da 0 a 100 km/h in 12.5 s. Volkswagen sulla carta sembra riuscita nell’intento di fornire un auto completa e senza rinunce con consumi da concept car. Vedremo nella pratica se manterrà le promesse e a quale costo.

4) Audi E-Tron

Un concept di auto sportiva, che secondo IEEE entrerà in produzione a breve, porta all’estremo il concetto di adattabilità aerodinamica che ha portato la Porsche a ideare lo spoiler estraente. Con parti mobili in alluminio la E-Tron è un transformer che cambia forma a seconda delle esigenze portando convogliando l’aria dove richiesto per avere di volta in volta più portanza, più aerodinamicità, più aerazione al motore…etc…

È dotata di un motore elettrico per ogni ruota ed in totale riesce ad erogare 230 kW (320 CV). Ma quello che rende davvero super la E-Tron è una spaventosa coppia di 2600 Nm (3 volte e mezzo la coppia generata dalla Dodge Viper ST10 da gara con un 8.4Litri V10 600CV!) che Audi è stata costretta a autolimitare perchè la carrozzeria (e il guidatore) non reggerebbe nè controllerebbe tale spinta. La batteria di 43 kWh garantirebbe 250km di autonomia secondo Audi.

3) Ford Taurus SHO

SHO sta per Super High Output e sarà la versione sportiva della berlina della casa americana. Non sono però i cavalli, o innovazioni concettuali o meccaniche a colpire ma un nuovo, sofisticatissimo optional. La Taurus SHO sarà ordinabile con l’electronically scanning radar, un dispositivo che controlla la strada e gli imprevisti tagliando la nebbia grazie alle sue micronde e avvertendo di ostacoli ben prima che possano essere visti.

Questo Radar (che in realtà non è un radar dato che non lavora in radiofrequenza ma in microonde) è ben più sofisticato ed efficace rispetto ai sistemi a laser visibili o infrarossi montati oggi ed è mutuato dal sistema di avvistamento a corto raggio degli F22 Raptor. Ciò che stupisce è anche il prezzo di questo optional, a 1100$ la casa americana mantiene i propositi del suo fondatore e i vantaggi dell’alta tecnologia disponibili a tutti.

2) Porsche Panamera

La prima e unica Porsche 4 porte, malvista per la sua stravaganza la Panamera rimane un miracolo dell’ingegneria in cui i tedeschi sono riusciti a coniugare il carattere da supersportiva con quello di una berlina di lusso senza alcun compromesso su nessuno dei due versanti.

Il modello turbo accelera le 1.8 tonnellate da 0 a 100 km/h in 3.8 s, tale e quale al blasonato (ed ugualmente costoso) modello 911 Turbo che pesa 4 quintali in meno. Riuscire a sfrecciare in autobahn a 300 km/h senza disturbare il pupo che dorme sul sedile posteriore poteva riuscire solo a Porsche, ridefinendo il concetto di confort alle alle alte velocità.

1) Mercedes Benz SLS AMG

Ovviamente la prima posizione spetta alla riedizione della storica “Ala di Gabbiano” come avevo già anticipato con l’immagine di apertura. Alla Mercedes non si sono limitati a rielaborare il culto della SLS ammodernando la forma e il contenuto con uno chassis in alluminio, un 6.3 litri V-8 da 565CV che si fondono in una distribuzione anteriore-posteriore ideale di 48:52. Il futuro sarà palpabile quando, fra il 2011 e il 2013 Mercedes doterà la SLS del più potente motore elettrico montato sulle automobili: un 392 kW (525 CV) distribuiti da un potente motore per ruota.

Cosa ci aspetta dal futuro?

Il futuro insomma sembra aprire le braccia a vetture ecologiche, elettriche e ibride, sia fra le supercar, dove l’esgerata coppia della motrice elettrica può portare prestazioni ai vertici, sia nelle utilitarie dove l’economicità di motori elettrici o ibridi possono giocare un ruolo determinante nell’economia familiare.

Ma se i produttori sono pronti per le auto elettriche, il mondo è pronto ad utilizzarle? Un paio di considerazioni tecniche ed economiche a conclusione dell’articolo:

Nessuna delle macchine sopra elencate avrà prezzi popolari, neppure le presunte utilitarie saranno alla portata dell’impiegato e dell’operaio comuni e comunque dovranno lottare in fette di mercato che non gli appartengono: per esempio con prezzi da stabilire ma compresi fra i 15 e i 25 mila $ la Leaf rischia di naufragare il suo progetto dell’ “auto elettrica per tutti”, così come la Ibrida CR-Z che punta a un target giovane con i suoi 22 mila euro per il modello base e più di 25 mila per l’allestimento sportivo rischia di vedersi surclassare da macchine tradizionali ben più muscolose, appariscenti ed apprezzate.

Un dato tecnico è evidente per le auto totalmente elettriche: nessuna riesce a garantire un’autonomia di batteria che riesce a sostenere la piena potenza del motore per più di 20 minuti (arrivando ai 12 minuti di autonomia della E-Tron) senza contare che il 20/30% della carica deve essere conservato per garantire l’affidabilità delle batterie (e quindi l’autonomia viene ridotta ulteriormente). I motori elettrici sono sì estremamente efficienti e per questo riescono a mantenere un’autonomia decorosa sulla carta, ma con un uso pratico, in cui non si dosa ogni pigiata di acceleratore col contagocce, e magari si è imbottigliati nel traffico con frequenti accelerate e frenate, rischiano di essere scomode o persino inutilizzabili. Cosa serve una supercar come la E-Tron (o la Tesla Roadster) se in circuito è utilizzabile per meno di 20 minuti e una volta scarica necessita di una nottata per caricarsi? Cosa serve una utilitaria come la Leaf se non riesce a portarci a casa da un imbottigliamento?

Personalmente ritengo i tempi e le tecnologie non ancora mature per un’adozione su scala di mezzi completamente elettrici che rimarranno stravaganze per borghesi ambientalisti (anche l’effettiva ecologia di una batteria al Litio è tutta da verificare), mentre i mezzi ibridi per attirare l’attenzione dei consumatori devono ridurre ulteriormente i prezzi di listino e porsi come alternativa ai mezzi della loro categoria. Ai posteri l’ardua sentenza.

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